ANNO: 2018
DURATA: 18 minuti e 30 secondi
PRODUZIONE: Haka Film
SCENEGGIATURA: Giorgio Amato
REGIA: Giorgio Amato
FOTOGRAFIA: Mario Parruccini
MUSICHE: Eugenio Vicedomini
TRUCCO: Stefania Piovesan
FONICO: Fabio Fortunati
FOTOGRAFO DI SCENA: Fabrizio Rossi
MONTAGGIO: Giorgio Amato
POST - PRODUZIONE AUDIO E VIDEO: La Zona
CAST: Giulia Gualano, Carlo Caprioli, Mimmo Ruggiero, Marco Minetti, Nadia Ristori, Martina Ruggiero.
SINOSSI
Dopo aver ucciso il marito e la figlia di sette anni, Marta si trova rinchiusa in isolamento per aver tentato più volte il suicidio.
Per aiutarla a elaborare quanto accaduto, uno psichiatra la sottopone a una seduta d’ipnosi, attraverso la quale la condurrà a comprendere le ragioni profonde che l’hanno spinta a compiere la strage della propria famiglia.
Affrontare il tema delle mamme assassine è sempre complicato sotto molti punti di vista. Innanzitutto perché il concetto stesso di mamma assassina è un ossimoro di per sé, essendo la madre una figura retorica donatrice di vita. In secondo luogo perché dal punto di vista cinematografico è difficilissimo raccontare una tragedia dove le vittime sono molto spesso bambini indifesi in età prescolare. Un terzo problema è l’aspetto massmediologico di questo genere di eventi, che spesso finiscono sulle prime pagine dei giornali proprio per soddisfare la morbosità del pubblico. Non ultimo, la difficoltà di sintetizzare un tema così complesso in un cortometraggio, dove lo spazio narrativo non consente di approfondire più di tanto un argomento che al contrario riempie interi manuali di criminologia.
Tenendo bene presente tutte queste criticità, l’autore si è comunque dedicato a questa tematica cercando sempre di rispondere a queste domande: cosa può spingere una donna a compiere una strage della propria famiglia? Quali motivazioni possono esserci dietro a una tragedia dai contorni sempre molto difficili da spiegare? Come si arriva a questo punto di rottura irreversibile? In questo senso l’autore –che è anche criminologo-, ha trovato delle risposte basandosi sulle testimonianze dirette di alcune donne che hanno vissuto questa terribile esperienza, raccolte nell’OPG di Castiglione delle Stiviere insieme al prof. Matteo Villanova, neuropsichiatra titolare dell’Osservatorio dell’Età Evolutiva dell’Università Roma Tre. Attraverso il racconto di queste donne, preziosissime dal punto di vista criminologico, l’autore ha definito il profiler della protagonista sintetizzando in un unico personaggio le motivazioni più ricorrenti che hanno spinto queste mamme assassine a compiere un gesto tanto assurdo quanto apparentemente contro natura.